Strumenti Popolari Siciliani
Azzarinu (Sistro, Timpanu)
Appartenente alla famiglia degli idiofoni.
Gli idiofoni sono strumenti musicali classificati all’inizio del ‘900 dal musicologo-antropologo Curt Sachs, che producono il suono dalle vibrazioni dello stesso materiale con il quale sono costruiti.
Si dividono in idiofoni a percussione, a scotimento, a raschiamento, a pizzico, ad aria, a frizione.
L'azzarinu appartiene alla famiglia degli idiofoni a percussione.
A codesto tipico strumento percussivo, è affidato il compito di scandire il tempo musicale. Di uso ormai del tutto raro, l'azzarinu, in passato lo si ritrovava quasi sempre a fianco della zampogna, soprattutto nelle novene celebrate in chiesa, o, come scriveva alla fine dell'Ottocento, Giuseppe Pitrè, "per accompagnare ai suoni e alle cadenze della chitarra, rendendola così più dolce e armoniosa".
Lo strumento consiste in una barretta d'acciaio piegata a forma di triangolo che, percossa da altra bacchetta dello stesso metallo, produce un suono estremamente squillante percepibile al di sopra di qualsiasi complesso orchestrale. Va tenuto sospeso per un vertice affinché suoni liberamente.
Lo strumento è costruito solitamente in maniera artigianale da fabbri utilizzando barre di metallo o acciaio a sezione circolare.
L'azzarinu (sistro) è conosciuto in Europa già nel XIV secolo, e fino all'Ottocento fu spesso suonato insieme alle campanelle. Fece la sua comparsa in orchestra nel corso del XVIII secolo, grazie alla moda per la musica militare turca che imperversava in quel periodo.