Strumenti Popolari Siciliani

Bummulu o Quartara

Contenitore di terracotta utilizzato per contenere l’acqua che si consumava nel corso della giornata. Per il vino si utilizzava invece “u ciascu”, una variante più piccola del “bummulu” di forma leggermente schiacciata.
Nella parte più panciuta del “bummulu”, talvolta veniva praticato un foro otturato con  un legnetto. Da questo foro si beveva.
L’ètimo si collega alle voci greche di “bombylios” o “bombyle”, si tratta di voci onomatopeiche che riproducono il gorgoglio del liquido, quando viene versato dal recipiente.
Anche la “quartara“era un recipiente molto in uso per la conservazione dell’acqua, aveva due misure la grande era di altezza pari a 55 cm, con una capienza variabile tra i 16 e i 20 litri, la piccola poteva contenere dagli otto agli undici litri d’acqua e era alta 45-50 cm.
La quartara è un recipiente in terracotta, dalle antiche origini contadine, di medie dimensioni e fornita di due grossi manici nella parte superiore; molto simile ad una giara è stato per millenni utilizzata in Sicilia per trasportare e conservare acqua o vino.
Una versione più piccola ma di forma simile veniva usata per tenere e rinfrescare l'acqua da bere; veniva chiamata u bummulu. Le quartare vengono oggi acquistate a scopo decorativo dell'arredamento di rustici e ville di campagna.
Con il passare del tempo alle quartare di terracotta si sono affiancate quelle in lamiera, più leggere e maneggevoli, ma meno indicate per l'uso con l'acqua venivano invece spesso usate per l'olio.

L'esterno della quartara è spesso tipicamente decorato, ma quelle per l'uso giornaliero venivano lasciate senza decorazione.

Un uso particolare delle quartare era quello per cui, in occasioni di feste popolari, venivano usate come strumento musicale: Come strumento da suono, ovviamente, viene usato vuoto, per riprodurre, con il rimbombo, il suono cupo di un’immissione di fiato, usato ancora oggi come accompagnamento musicale nelle musiche popolari e folcloristiche

È uno strumento da suono improprio, aerofono.

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