Strumenti Popolari Siciliani

Marranzano

Con la sua forma certamente non comune, con un suono che difficilmente risulta armonioso alle orecchie, questo strano strumento musicale che accompagna sempre i canti popolari dei carrettieri è divenuto un simbolo spettacolare e tipico della nostra Sicilia.
Il Marranzano conosciuto anche come Mariuolu a Palermo, marauni a Catania, ngannalarruni ad Agrigento è uno strumento musicale idiofono costituito da una struttura di metallo o di bambù alla quale è applicata una linguetta stretta e flessibile, fissata da un lato alla struttura e libera all'altra estremità.
Lo strumento è tenuto dall'esecutore vicino ai denti, in modo che anche l'estremità libera della linguetta lo sia. Quest'ultima può essere messa in vibrazione in diversi modi, generalmente pizzicandola con un dito. La linguetta, lasciata vibrare liberamente, produce un'unica nota; l'esecutore può ottenere altre note variando la forma della cavità orale, in modo da produrre gli armonici della nota fondamentale. La serie degli armonici prodotta in questo modo è la medesima prodotta dalla tromba Solamente un buon suonatore riesce a far emettere dei suoni corretti, mentre chi si avventura senza cognizione di sorta ottiene solamente dei rumori sordi e strani, con il rischio di tagliarsi la lingua con la vibrazione della lamella.
Lo strumento musicale si abbina agli altri strumenti tipici delle sonate folkloristiche, quali il fiscalettu, ossia il flauto dritto a canna, u’ bummulu, il recipiente di terracotta che emmette un suono soffiandoci dentro, e trova spazio nei pezzi strumentali d’epoca in Sicilia sin dal Seicento.
Il marranzano, meglio noto come scacciapensieri, è uno strumento che ha origini molto antiche, nell’antico impero romano, ma fu importato nel periodo tardo medievale nelle terre isolane, è strumento tradizionale in Sardegna e in Sicilia, dove è chiamato "Marranzano" o "Trunfa", ma in realtà è uno strumento molto più diffuso di quanto crediamo.
Conosciuto in Europa già dal XIV secolo ha conosciuto una particolare diffusione in Europa centrale nel corso del 1700/1800, specie in area Tedesca. Chiamato maultrommel in Germania e italian jew's harp in Inghilterra, in realtà è anche noto in francia con il nome Guimbarde, e nei paesi baschi con quello di muxukitarra (chitarra di bocca). Con caratteristiche molto simili lo strumento è presente anche in Indonesia e in Vietnam. Le origini pare infatti ci portino tra l'Asia Orientale e Sud-Orientale, e i modelli più antichi, erano probabilmente costruiti in canna di bambù, gli scacciapensieri ricavati da un unico pezzo di bambù, comprendente struttura e linguetta, sono assai diffusi nelle isole dell'oceano Pacifico. Il marranzano si abbinava facilmente con i pezzi in chitarra dei cantastorie siciliani, che solevano allietare le giornate del popolo ai tempi in cui né televisione né radio potevano fornire cronache e notizie.
Espressione e immagine di esportazione, purtroppo la musica generata dal marranzano è stata nel tempo associata alla malavita locale, anche per l'accostamento fatto nell'ambito di alcuni film molto noti, e questa fama ha portato a sconvolgere in maniera ingiusta il valore culturale e popolare dello strumento musicale, che pare ormai essere relegato alla categoria del souvenir caratteristici, complice anche la quasi totale scomparsa degli antichi artigiani che producevano strumenti di qualità.

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